lunedì 3 settembre 2012

Aspettando la scintilla

Mattinata grigia di nubi. Grigio il mio umore, come sempre il primo giorno. Sto già meglio il secondo e dopo la prima settimana, di solito, sono pronta per partire.
Bacetti e abbracci. Facce abbronzate, ma solo un paio nuove, un tris di colleghi, tra cui il capo clan dei fancazzisti, passati di ruolo.
Snort.

Eppure, con il pensionamento di Caracollega e di Rottermaier, il tasso di simpatia è aumentato. Per non parlare della metà del collegio che il dimensionamento ha dislocato altrove, con la perdita di Primadonna e di tutte le sciurette ingioiellate e cotonate. Mentre il Compagno Istrice, vecchia conoscenza quasi amico, ha scelto di stare con noi.
Collegio pieno di maestre e educatrici, noi prof siamo in minoranza. Suor Terry è rilassata e sorridente, dopo un'estate da incubo per lei, e confeziona un bel discorso ispirato ed ecumenico.
Quando le maestre vengono congedate e rimaniamo solo noi, siamo desolatamente pochi. Meno della metà dello scorso anno, quando eravamo uniti. Primadonna e il suo sussiego, ma un po' anche la sua tenacia e le sue proposte, quasi quasi mi mancano.
Io vengo reclutata per il verbale e opzionata per un tot di commissioni. Poi si parte con le solite questioni della massima rilevanza tipo: le verifiche si mandano a casa? I ritardi vengono sanzionati? Le pagine sul libretto delle comunicazioni da destinare alle note sono sufficienti?
Insomma, crolli il mondo, crolli la scuola, il primo collegio è sempre uguale.
Aspetto la scintilla...

4 commenti:

  1. Per favore, le verifiche DEVONO essere esibite ai genitori, a casa !
    Solo così i genitori sono costretti a pendere atto dell' andamento dei figli.
    Se il problema è il rischio vadano perse, massimo della pena (nota, convocazione dei genitori, sospensione, lavori "socialmente utili") per l'alunno.
    Anche perchè così il docente è costretto a dare un giudizio ragionato sui compiti. Per esempio, sul compito di matematica è costretto ad indicare gli errori, e distinguere quelli banali da quelli di concetto, e controllare lo sviluppo, non a guardare solo il risultato, e contare i punti per esercizio.
    sarebbe anche auspicabile fossero trasparenti i criteri della sufficienza, compito per compito: il 60 o il 70 o l' 80 % dei punti totali (porre l'asticella troppo alta secondo me è solo frustrante e demotivante, però).

    Anonimo SQ

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    1. Potremmo discutere a lungo. In linea di principio sono d'accordo, se le verifiche fossero consegnate nei tempi. Il problema non è lo smarrimento, quanto il tempo e le energie spese nel recuperarle (stessa cosa vale per il denaro chiesto per le attività o le uscite o le firme sulle comunicazioni). Passo dei quarti d'ora ogni giorno quando devo recuperare qualcosa, sia un libro, sia una verifica, sia una firma. Semplicemente si dimenticano, per giorni e giorni. Finché te ne dimentichi anche tu.
      Oppure devo fare come la prof di Mafalda che mette 4 in caso si mancata consegna. Ha senso? Secondo me, no.
      Le correzioni sono accurate e i criteri di valutazione esplicitati e se un genitore ne fa richiesta le verifiche sono a disposizione durante i colloqui, per quelli che si fanno carico dell'andamento del figlio a scuola. Questo alle medie è abbastanza comune.

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    2. Quando andavamo a scuola noi, (anni 60/70) i compiti si davano a casa, e nessuno si sognava di perderli o alterarli. La pagava cara.

      Sai, la mia esperienza è di un figlio "furbetto", ma anche di un' insegnante che guardava solo i risultati degli esercizi, non al loro svolgimento, che addirittura spesso faceva eliminare le brutte copie e chiedeva solo i risultati degli esercizi (per esempio agli esami di riparazione, così si evita qualsiasi possibilita ad eventuale contestazione...).
      Il risultato era che un esercizio non fatto equivaleva ad uno sbagliato concettualmente o ad uno sbagliato per errore banale, magari all'ultimo passaggio: o la perfezione o niente. E tu come genitore non capivi mai dove stava il problema, visto che a casa gli esercizi venivano, col docente delle "ripetizioni" uguale, e poi i compiti erano vuoti (non si potevano neppure portare a casa i testi o le brutte).
      Altro discorso ancora: a quale livello fissiamo la sufficienza: al 60 % , al 70 o all'80 % dei risultati corretti ? E' ragionevole che in una classe due su trenta siano sufficienti, e la metà gravemente insufficienti ? Il docente si porrà il problema ? Ma questa è un'altra storia ancora.

      Anonimo SQ

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  2. vedi, la ragione come sempre ce l'abbiamo un po ' tutti. Intanto ogni disciplina è diversa e certamente per la matematica vale un discorso diverso. L'insegnante di tuo figlio era del tutto inadeguato e se fosse per me, questi andrebbero messi a fare altri lavori. Si tratta di negligenza e basta. La noncuranza delle famiglie è endemica, non di tutte ovviamente. Ma negli ultimi anni parte non indifferente del mio lavoro è diventato correre dietro alle mancate consegne. Con un dispendio di energie assurdo. I criteri di valutazione e le verifiche stesse sono a disposizione e quando qualcuno me le ha richieste io gliele ho date e son regolarmente sempre tornate indietro. Delle brutte possono fare quello che vogliono. C'è da dire anche che dietro l'irrigidimento degli insegnanti c'è spesso un lavoro di logoramento da parte dei genitori. La sufficienza da noi è fissata al 60% per matematica e grammatica (prove oggettive). le altre prove per me non devono essere limitate alla misurazione e quindi restano in parte sottoposte a valutazione soggettiva.
    Non è ragionevole che due alunni siano sufficienti e se il docente non si pone il problema rientra nella categoria di cui sopra ...

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