martedì 23 ottobre 2012

Lancia in resta

Ore 14,30, aula insegnanti. Tutti, ingollato un panino attorno al tavolone, ci si ritrova per stabilire le forme di lotta. Ci siamo quasi tutti, anche quelli che non hanno mai nemmeno avuto la lontana idea di uno sciopero.
Si inizia in modo inconcludente, però mi piace, c'è aria di trincea, aria di altri tempi. Sono un po' a disagio quando il Ginnico rivendica il suo diritto di fare 18 ore e non una di più, e lui veramente non ne fa una di più anzi spesso una o due di meno. Vorrei dirgli che è per colpa di quelli come lui che non avremo l'appoggio di molti, ma sto zitta. 

Risultato finale: blocco delle gite, dei progetti, delle assemblee coi genitori.
Preside imbufalita. E volantini da stampare.

5 commenti:

  1. appendete il ginnico al quadro svedese!

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  2. Scusami, ma se le hanno rimangiate... http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=40669&action=view
    Le ore coi genitori fanno parte da contratto delle 40 ore aggiuntive, dunque non c'entrano nulla con la dimostrazione della funzione docente rispetto alle (supposte) 6 ore.

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    1. Io in effetti ho sostenuto la necessità di attendere. Girava voce che le 24 ore scenderebbero a 20-21. Tutto è comunque subordinato alla situazione in evoluzione. Le assemblee coi genitori non le abbiamo bloccate per il motivo che dici tu, ma sarebbero ridotte (del tipo non sto fino alle 20 - a proposito delle 40 ore - se devo chiudere alle 18,30) e dirette a spiegare le ragioni della protesta. Vediamo oggi che succede...

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  3. A me questa cosa tocca venerdì mattina, fuori tempo massimo, con l'aria di chi si sveglia tardi e oltretutto non sa se vuole colazione salata o continentale (?). Il blocco delle attività, poi, non lo voglio. Vorrei coinvolgere genitori, alunni sulla consapevolezza di qualcosa che riguarda più loro che me. Come lavoriamo, non quanto. Facciamo quello che fa il ministro: appropriamoci dell'opinione pubblica.

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  4. Per appropriarci dell'opinione pubblica dovremmo essere più credibili e meno attaccabili da più punti di vista.
    Come si lavora dipende anche dal quanto, non in termini di ore ma di carico. Se devo lavorare di più lavoro anche peggio, non credo si possa parlare di produttività per noi sulla base del tempo di lavoro in classe.
    Oggi ci siamo di nuovo riuniti, in vista anche di un'assemblea delle scuole del territorio. Vedremo che cosa si deciderà. Io personalmente sono confusa, non so bene cosa sia più giusto fare. Ma sento in giro troppi piagnistei, che mi infastidiscono.

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