lunedì 31 dicembre 2012

Veglino di Capodanno

Dopo un paio di giorni, il ragazzo riesce a scherzarci su e tutto, persino la suocera, sembra un po' più lieve.
Non parla, ma di questo non mi preoccupo, sono abituata a un marito taciturno.
Il chirurgo è stato rassicurante e pare che, a parte la mandibola, tutto il resto che si è rotto si metterà a posto da solo e non sarà necessario il suo intervento. Per ora gli hanno messo dei pezzi di ferro in bocca che gli tengono ferme le ossa interessate.
Quanto a me, avrei avuto un sacco di tempo per scrivere e un sacco di cose da raccontare in queste agognate vacanze di fine anno. Un sacco di libri da leggere e di compiti da correggere, ma con calma e senza ansia. Insieme alle ricerche da fare per lo spettacolo teatrale dei Settimini, alla programmazione dei progetti che, dato che non frullo solo frutta e verdura ma anche idee, mi osno venuti in mente prima dell'incidente.
Le cose sono andate diversamente e i giorni passano tra visite mediche, tisane e centrifughe. E dopo il brodo, correggo mezzo pacco di temi, faccio un salto dal chirurgo e torno per l'altro mezzo pacco. Ultimo giorno dell'anno. Il menù del veglione a due, perché Mafalda cena dagli amici che noi raggiungeremo per il brindisi (con cannuccia), prevede vellutata di topinambur, frullato di salmone, crema di frutta. Per dolce un cioccolatino belga scilto nel caffè.
Dieta forzata, depurante e dimagrente, cosa vogliamo di più?
Mi metto al lavoro per la vellutata di topinambur del ciclista infortunato.
Mentre aspetto il discorso di fine anno di Napo Orso Capo, pulisco i topinambur eliminando i bitorzoli, che sono difficili da sbucciare. Li taglio a tocchetti e li metto in acqua e limone per non farli annerire.
Decido che ci starebbe bene anche una carota, che dà un delicato color salmone. La pulisco e tagli o anche quella a pezzetti.
A questo punto, tra la cipolla e il porro opto per il secondo che è più delicato, ma ci vorrebbe lo scalogno, che non c'è.
In una pentola non troppo grande, scaldo l’olio e ci butto il porro tritato. Intanto metto a bollire dell'acqua per il brodo.
Quando il porro è imbiondito ci aggiungo i topinambur e le carote. Poiché la brodaglia deve essere liquida,  metto pochissima farina affichè non si addensi troppo.
Verso il brodo e lascio bollire per circa 20 minuti.
Il profumo è ottimo, sembra carciofo e il sapore è delicatissimo.
Alla fine, con il minipimer riduco il tutto in crema, ci metto del latte perché la panna, che ci starebbe bene, non c'è.
Grattuggio intanto un bel po' di parmigiano e trito il prezzemolo che aggiungerò a cottura ultimata.
Però intanto, di nascosto, assaggio le lenticchie che ho preparato per il rito di mezzanotte e che non mangio mai. Poi offro una fettina di speck a Zorba, che è festa anche per lui.
Tech non asseconda questo tentativo di rallegrare la serata e battezza subito tutto come "cenino" di Capodanno.
Ma vinello e candele ci sono.
Uomini e donne d'Italia, Napo ci parla per l'ultima volta. E io vado ad ascoltarlo, sperando in un discorso vero.
Buon anno a tutti!

1 commento:

  1. Io non l'ho sentito, sull'isola non c'era. Però mi piace questa ricetta per il veglino. Buon 2013, cara, che sia normale...

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