martedì 31 marzo 2009

Otto settimane e mezzo

Fra poco è Pasqua. Otto settimane alla fine. Comincia il countdown del delirio di fine anno. Conviene prepararsi. Già sto cominciando a pensare alla relazione di fine anno. E poi gli esami, oddio, gli esami, la prova Invalsiiii! Coi voti! I voti di Mariastella, la grande riforma della scuola darà i suoi primi frutti ...

Nella scuola secondaria di primo grado,
sono ammessi alla classe successiva, ovvero all'esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.

ai sensi dell’articolo 2, secondo comma, e dell’articolo 3, secondo comma, del decreto legge 1 settembre 2008, n. 137.

Nel pomeriggio ci sarà l'inutile riunione coi rappresentanti dei genitori per comunicare (a loro che hanno i figli che a settembre
già avranno dimenticato di aver passato qui gli ultimi tre anni della loro vita) che nella prima dell'anno prossimo i libri non cambiano.
Per tutta una serie di ragioni me li tengo, anche se non mi piacciono.
Primo perché la Mariastella ci ha detto che, se li cambiamo, ce li dobbiamo tenere per i prossimi sei anni. Secondo, perché alla fine sono tutti più o meno uguali: o incompleti o velleitari.
Infine, l'anno prossimo manco so in che classe sarò, dato che sempre la fantoccia Mariastella ha deciso, cioè le hanno detto di decidere, che le nostre diciotto ore (le nostre strapagate diciotto ore) saranno tutte in classe, su due classi. Basta inutili sprechi. Il giochetto le permetterà di tagliare una cattedra su quattro di lettere. I neoassunti già stanno facendo la conta: a chi toccherà saltare?
Non più ore a disposizione, basta supplenze. Già mi immagino il prossimo anno il frastuono di sedie trascinate per i corridoi e gli schiamazzi dei ragazzi divisi nelle varie classi.

C'è da dire che però, in un altro punto, il decreto recita:
Le scuole si impegnano nel corso dell’anno ad assicurare ad ogni studente, in particolare in presenza di carenze di programmazione, a migliorare l’efficacia dell’apprendimento, anche ricorrendo alla flessibilità riconosciuta all’autonomia scolastica, in modo da rendere possibile per ogni studente i traguardi di competenza previsti.

E certo. Così si fa la qualità della scuola. Basta con gli sprechi, i tagli sono chirurgici.

Tornando a quell'esile comma di cui sopra, tira e molla, alla fine dell'anno co toccherà bocciare anche chi ha un solo cinque.
Eh sì, basta con la scuola sessantottina, vada avanti chi merita.
Ma come... già abbiamo dovuto superare il trauma dei voti (almeno io ho dovuto; ho messo i voti a matita fino a gennaio, perché, chissà magari poi cambiano il decreto. Mentre alcuni colleghi ci davano dentro coi tre e alla fine del trimestre godevano pestando i tasti sulla calcolatrice per fare la media). e adesso ci fate bocciare così, senza appello.
Finoa ieri la scuola dell'obbligo prevedeva che insomma sì, ha cinque, però è migliorato... e poi bisogna considerare che ... la famiglia... la situazione di partenza ... Uff che barba, questi prof comunisti. Ora si volta pagina!
Ha un cinque, niente da fare.
Un momento, però c'è il voto di consiglio! Basta promuoverlo con il voto del Consiglio di classe!
Ma come faccio? Ha un cinque, anzi due...
Al collegio la commissione pof propone che chi ha due cinque, non di più però... può avere sei. Ma come? Beh sì, lo dice il decreto... basta alzare la mano tutti per dire che si può scrivere sei!

E' sufficiente falsare il voto! E non c'è nemmeno bisogno di chiamarlo seipolitico.

Questa sì è finalmente meritocrazia. Meno male che adesso ci sono i voti, che chiarezza, che oggettività. Basta con tutte quelle fumose parole: il giudizio globale, pfui. Non si capiva nulla. Adesso un tre è un tre, che diamine. Già, poi però se ogni scuola bocciasse la metà degli alunni, come si farebbe a tagliare?
Allora il bel decreto di Mariastella, che dice tutto e il suo contrario, è quello giusto, in questa Italia che vogliamo. Un posto dove un genitore se vede scritto sulla pagella del figlio GRAVEMENTE INSUFFICIENTE non capisce. Ma se vede un QUATTRO, allora prende coscienza della situazione e...Vabbè, ma poi tanto ci pensa il Consiglio di classe.

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