mercoledì 28 dicembre 2011

Un altro Natale è andato

La due giorni è finita, andata e ritorno in giornata. Pranzo dai suoceri tutto sommato meno pantagruelico del solito, niente cotenne, solo fagioli e salsiccia, crauti e arrosto (menù leggerino, come sempre). Cibo a parte, le feste sembrano essere magre, sotto tutti i punti di vista. Niente atmosfera, niente panettonate a scuola, niente regalini scambiati fra ragazzi. Pochi sms, poca gente nei negozi, regali ridotti (ma questa per noi non è una novità). Austerità, questa è la parola più usata e se anche la sciura Monti va al mercato, seppure un mercato di signori come quello di piazza Wagner, qualcosa di vero ci sarà. Anche se sulla A22 c'era la coda di S.Stefano e non ci siamo risparmiati il classico commento del giovanotto che dalla macchina in fila accanto alla nostra "per fortuna che c'è la crisi", molto berlusconiana e molto ovvia. I miei Natali sono sobri da molti anni (a me la sobrietà di Supermario mi fa un baffo...), quindi non mi pesa rinunciare al regalo o alla cena. Tutto questo piagnisteo per la crisi non mi tocca più di tanto, anzi penso che finalmente un po' di moderazione non può che fare bene.

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