sabato 2 giugno 2012

Del saggio e del tempo

Alla seconda nota, l'occhio è già umido e il labbro tremulo. Sarà che sto invecchiando e non ho l'allenamento ai saggi di fine anno dei figli, ma mi commuovo subito. Normalmente, si comincia con la recita di Natale col pargolo che ha tre anni e via così, con stressanti maratone di giugno, se i figli sono più di uno. Passando dal karate del grande al saggio di danza della piccola, con l'intermezzo dello spettacolino di teatro di tutti e due.
A casa nostra non è andata così e ci siamo ritrovati ad assistere alle performance dell'erede senza adeguata preparazione. Così oggi vederla suonare in mezzo a tutti i compagni Moon River o Singing in the rain mi ha alquanto scosso. Intanto, perché sempre gli spettacoli di fine anno scolastico, se c'è un po' di musica, mi commuovono. Certo, al mio spettacolo di lunedì piangerò per altri motivi, ma questo è un altro discorso.
Poi perché mentre la guardavo, seduta tra le compagne, la rivedevo come nelle foto di tre anni fa, con gli occhioni sgranati, quello sguardo da sotto in su, come se fosse ancora là nello stesso posto, in mezzo alle altre lontane compagne di un tempo, chiedendosi chi fossero e soprattutto quando sarebbero arrivate quelle persone che chiedevano di lei e ogni tanto mandavano regali.

Scuote la testa per tenere il tempo, mentre soffia nel flauto e mastica senza comprenderle le parole della canzone, il movimento del collo è infantile e un po' goffo. Guardo sulla parete le immagini di Audrey in Colazione da Tiffany che fanno da sfondo alla musica.
È stato come tornare indietro e capire che è sempre lei, la bambina sparuta e straniera, quella che devi addomesticare. Come se si fosse sdoppiata, l'immagine della ragazzina di oggi lasciava il posto a quella della bambina di ieri. La memoria riporta a momenti bellissimi e duri, quando la guardavamo nelle immagini o nei video che ci arrivavano e ci chiedevamo chi ci fosse sotto quegli occhi neri e quella pelle nocciola di velluto. Anche adesso, ci facciamo le stesse domande e ci sembra che il tempo non sia passato.

4 commenti:

  1. Bello !
    Su questo treno ci sono stato anch'io (ora hanno 21 e 17 anni). Goditi questi momenti, che non durano in eterno...

    Anonimo SQ

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  2. SQ, chissà cosa viene dopo! È un'altalena, a volte bellissima a volta un po' paurosa... comunque, sempre emozionante.

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  3. E come disse Nino-non-aver-paura quando guardavo il loro video al biennio: "E giù, professoressa, si commuova!".

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  4. mi hai commosso...
    mi sa che ora ti studio per bene ;)

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