lunedì 4 giugno 2012

Un anno con Zorba

La malefica bestia sfreccia alle mie spalle. È bello, robusto e ha l'occhio sempre un po' spiritato, si spaventa per un nonnulla e quando lo prendo in braccio, per quei tre secondi che rimane, il cuore gli batte all'impazzata. Dai suoi ricordi, nell'anno di vita con noi, non è mai scomparso il terrificante viaggio di salvataggio che l'ha condotto fin qui. Guardo la casa, rassegnata, quante cose sono cambiate: il divano ha le frange, le tende nuove (perché le vecchie, strappate, sono state sostituite), il tappeto con i file sporgenti, le lenzuola piene di buchi, un paio di vasi spariti, le matite tutte con la mina rotta, dato che il passatempo preferito di Zorba è buttare a terra tutto ciò che è distrattamente abbandonato su un ripiano qualsiasi.
Il problema è che Zorba è un gatto disadattato, abbandonato e che ha visto la morte in faccia.
E che per giunta è stato chiamato Olga per qualche mese, perciò il cambio di identità lo ha certamente segnato ancora di più. Quindi, sebbene a volte sia presa dalla voglia di riportarlo dove è stato trovato (in autostrada), poi vengo presa dal sentimento e mi rimetto a vezzeggiarlo, suo malgrado.
Zorba non fa le fusa, non si acciambella sulle ginocchia, non ti si strofina contro le gambe quando arrivi a casa. Zorba ha paura del buio e si mette vicino vicino solo quando si sente solo, cioè di notte. Zorba si mette sotto la pioggia di croccantini o bocconcini, perché ha sempre fame, mentre li versi nella ciotola e si sporca per poi sdraiarsi sul tappeto. Sempre perché ha fame, ti sveglia alle quattro del mattino.
Solo al suono della voce che lo chiama, si mette in allarme e si mette a spazzolare l'aria con la coda. Se cerchi di giocare con lui, ti azzanna e non sai mai se sta giocando o se è aggressivo. Però, ti accompagna sempre a fare la pipì.
Povero gatto, adesso abbiamo iniziato la terapia coi fiori di Bach. Mah! Dice la mia amica Patti che funziona. Sono un filo diversi da quelli dati alla Mafalda, ma non più di tanto (brutti ricordi, paura dell'abbandono, rabbia). Mah, il mio scetticismo è duro a morire. Però sia con lui che con lei le si prova tutte.

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