sabato 23 giugno 2012

Libri per tutti

Toccata e fuga in libreria, non per comprare un libro, anche se poi l'ho comprato, ma per trovare un biglietto d'auguri per l'evento di domani (50° anniversario dei suoceri).
Faccio un giretto allo scaffale della letteratura per ragazzi, un po' arbitrariamente suddivisa per fasce, secondo le indicazioni degli editori.
Scaffale anni 11-14, copertine sgargianti, illustrazioni bellissime. Comprerei tutto, dai miei libri dell'infanzia tornati in auge, come Pattini d'argento o Pollyanna, i classici come Tom Sawyer o tutti i titoli di Bianca Pitzorno e Roald Dahl, oltre ai migliori autori di romanzi per ragazzi, da Anna Lavatelli a Guido Sgardoli, da Jerry Spinelli a Anne Fine.
Il richiamo è forte, per me, nel vederli tutti in fila, la grafica accattivante, i caratteri chiari e facili alla lettura.
Ma leggerli non mi sarebbe possibile, così di solito mi avvalgo della consulenza delle brave bibliotecarie della sala comunale per avere dritte sui libri da consigliare ai ragazzi, nel tentativo di non farli fuggire davanti al LIBRO, dato che un primo Verga, a dodici, anni può essere fatale.
Mentre scorro i titoli, l'orecchio mi cade sul gruppetto familiare che sta davanti allo stesso scaffale. Origliare, in queste occasioni, per me è una missione. La famigliola è composta da due adulti, che si riveleranno poi gli zii, e due ragazzini sui dodici. I due grandi sembrano un po' trafelati, forse non trovano il titolo che cercano. La donna, sulla quarantina, vaglia la fila dei titoli con un foglio in mano.
"Eccolo, Marcovaldo, andrà bene questo?"
Interviene uno dei due giovanotti: "Sì, però non c'è n'è uno accorciato?"
Lo guardo, a occhio ha finito la seconda media.
"No. La lista ce l'hai?"
"No, l'ho lasciata a casa. Mi ricordo solo quello lì di Giovanni."
"Per questo mi chiamo Giovanni". Dice l'altro ragazzo.
"Sì quello. Poi c'è l'Orient express."
Riconosco le classiche scelte per l'estate dei prof. I gialli sono i preferiti.
"Assassinio sull'Orient Express? Quello l'ho letto, fa l'altro ragazzino che evidentemente è l'unico dei due che legge. "È bellissimo!"


Intanto i due adulti continuano la loro ricerca nel disinteresse totale del non lettore a cui i libri sono destinati. I ragazzi si confrontano sulle loro abitudini di lettura.
"Io non leggo, cioè leggo così tanto per fare, solo per scuola. Un po' di pagine, poi salto. Ma non mi piace".
"Ah", dice l'altro, "io ne ho letto uno che è tutto a fumetti, cioè due righe scritte e un disegno. Si fa velocissimo".
Mi viene in mente Hugo Cabret, proposto l'anno scorso alla mia classe, che l'ha apprezzato moltissimo e non ho capito se perché molto leggero, dato che il racconto scorre via come un fulmine inframmezzato da bellissime illustrazioni, o perché la storia li ha affascinati.
Il gruppetto si allontana verso le casse. Questo ragazzo non avrà letto nemmeno un Geronimo Stilton alle elementari, nemmeno un Piccoli brividi.
I ragazzi non leggono, lo sappiamo e siamo stufi di dircelo, dato che riusciamo sempre meno a catturarli. Però l'editoria di settore è in attivo e i libri pubblicati sono moltissimi. 
In quel ragazzino ho visto la rinuncia, diventata ormai vanto di non leggere. Perché leggere è operazione difficile e faticosa, specie nei bambini che non hanno avuto l'esperienza della lettura precoce; per loro già verso gli otto anni affrontare un libro può sembrare impresa insormontabile. Per questo è importante consigliare i libri giusti.
Chissà se il kindle verrà in nostro aiuto. In America sono in commercio tablet pensati per le bambine impallate con la noiosa gattina giapponese. mentre in Africa l'organizzazione noprofit Worldreader promuove  la lettura distribuendo 190.000 libri digitali e tablet per tutti, facendosi sponsorizzare da donatori come il Barcellona F.C.








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