mercoledì 4 luglio 2012

Illusione di viaggio

Incrocio un visetto bruno, gli occhi lucidi e intelligenti, i denti bianchissimi e i baffetti incipienti. È in segreteria con una donna, forse la mamma adottiva (mi fa sempre piacere pensare così, mi sostiene e incoraggia sulla difficile strada intrapresa). Chissà se sarà un mio prossimo alunno. Non ha ancora perso l'abitudine di fare no con la testa per dire sì. È qui da poco e, anche se non l'ho sentito parlare, mi figuro che abbia, come tutti gli indiani, quel modo buffo di far sbattere la lingua sul palato ed emettere dei suoni che dovrebbere essere dentali ma diventano palatali. Se sarà mio alunno, ci sarà da lavorare un ascco. ma  non lo sarà, apprendo. Peccato.
Improvviso mi assale il ricordo di un viaggio lontano, che da anni attende di essere rivissuto.
Sarò banale, ma in India il viaggio è soprattutto sensoriale. Quello che conservo sono gli odori, i rumori e ovviamente i colori, si gira per il paese in questo perenne stato di stordimento, perché tutto è stupefacente. A ogni posto visitato associo un profumo e un colore.

Siamo a Cochin, vicino alla borsa delle spezie, dove decine di uomini nei loro bianchi kurta si sbracciano, una piccola wall street in cui però si scambiano cannella e anice stellata, cumino e noce moscata. Ma in questa strada silenziosa, poco distante dalla sinagoga della ricca comunità ebraica di Cochin, le loro urla non giungono. La piccola stanza è in penombra, direttamente affacciata sulla strada, la porta è socchiusa e la curiosità mi impedisce di passare oltre. Entro di soppiatto: c'e un uomo che sonnecchia tra pareti di un incredibile color indaco, appggiato a una montagna di zenzero che lo circonda e lo sovrasta.

A Madurai alloggiamo in una stanzuccia all'ultimo piano di un albergo, i letti sono minuscoli e la temperatura è allucinante. Ma, una volta usciti sul terrazzo (la guida lo consigliava  per quello) la vista è scioccante: il tempio è enorme e vicinissimo, con le sue gopuram, le alte e coloratissime torri poste ai quattro punti cardinali. Poco dopo il nostro arrivo, dalla strada sale prima piano e poi sempre più forte, un ipnotico richiamo. Come i topi del pifferaio magico, scendiamo di corsa per non perdere quello che sta accadendo. Ai piedi dell'incredibile tempio dedicato a Parvati, il suono di tamburi accompagna la processione della buonanotte alla dea: siamo a piedi nudi e la sabbia delle strade interne del tempio è ancora calda, nonostante sia già calato il buio da un paio d'ore. I suonatori di tamburi, magnetici e sensuali, me li ricordo bene, perchè erano ecisamente belli, con la pelle bruna e lucida, rischiarata dalla luce dei ceri accesi in onore della moglie di Shiva.
Nei templi gli odori sono nauseanti, il dolciastro profumo dei fiori offerti si mescola a quello di urina e incenso, di cocco e verdure fritte.
Ricordo l'ultimo viaggio in treno da Mysore a Bangalore. Profumo di cipolle e monaci tibetani. I venditori di caffè a decine intasano le carrozze col loro cantilenante annuncio: copi, copi... nuvole di aromi diversi si mischiano, passano uno dpo l'altro i ragazzi delle pakora, le portano su un vassoio coperto da uno strofinaccio lercio in qequilibro sopra le teste dei passeggeri che affollano il trenoa; noi, nasi poco allenati, li troviamo tutti uguali, ma loro assicurano che ogni famiglia ha il suo masala, la sua miscela di spezie segreta e la ricetta della mamma è certamente la migliore.

Alla stazione di Mumbai la bolgia assume dimensioni a noi sconosciute. I gruppi di famiglie, a centinaia in attesa di prendere il treno, sono accampati ovunque. All'ingresso della gigantesca sala di custodia bagagli vedo subito un cartello che ritrae un enorme topo intento a ispezionare una valigia: "don't leave food in your baggage!" ammonisce in cartello. Infatti non tardiamo a vedere i rattoni che zampettano sui binari.
Ma il cibo è ovunque e i topi lo sanno bene: l'inconfondibile odore degli hamburger di Mac Donald, che comunque c'è, è coperto da quello dei gustosissimi snack in vendita alle innumerevoli bancarelle di street food. Il chai è meraviglioso e io ho provato per anni a rifarlo, comprando gli ingredienti, cannella, chiodi di garofano e cardamomo, persino il latte concentrato. Ma niente, non sono mai riuscita a riprodurre nulla di simile al te indiano, bevuto ovunque sui treni, nei ristoranti, dai rivenditori per strada.

In un viaggio a ritroso tra i sensi, ritrovo il profumo del cotone, quello che anche qui si sentiva nelle mercerie e che ora non esiste più. A Mysore, in un negozio di tessuti enormi rotoli di stoffe sono esposti ordinatamente, formando un bel mosaico di colori. E al banco delle stoffe preziose, due donne sono impegnate nella delicata scelta della rossa seta per un sari matrimoniale.
Nei mercati dove lo zig zag tra i mucchi di verdure accatastati ti conduce dalla venditrice di spezie, che ha creato alti coni gialli di curcuma o arancioni di zafferano che è impossibile non fotografare. O nel negozietto di oli essenziali e bastoncini d'incenso, dove si trova un micidiale olio dalla composizione segreta, ma dall'inconfondibile odore di canfora, per guarire il raffreddore e il mal di testa.
Beh, certo l'India è anche odore di benzina dei milioni di risciò, motorini, camion e autobus che sfidano ogni minuto le leggi della strada. Odore di pesce marcio delle nere spiagge urbane di Mumbai, di immondizia e escrementi di vacca per strada. Di sapone, fumo e fango del Dobhi Gat, l'impressionanete quartiere dei lavandai di Mumbai, dove si lavora oltre i limiti dell'umano per lavare e stirare i milioni di panni di questa infernale e inteminabile città.
Ecco, emergono alcuni flash. E dato che al tempo non avevamo ancora la macchina digitale (è incredibile come un decennio possa sembrare un secolo nell'era della tecnologia) mi restano solo diapositive che attendono di essere digitalizzate.
Tutto per dire che mi manca un bel viaggione.

2 commenti:

  1. accipicchia... già è un posto che mi attira da sempre, adesso, poi, coi tuoi ricordi...

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    1. Guarda, è un gran viaggio. Per te poi, yogini come sei... Straconsigliato ^_^

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