mercoledì 12 settembre 2012

Il testacoda del genitore-insegnante

Ieri ero più mamma che prof.
Sebbene, come prevedevo, Mafalda sia in forma smagliante e di ottimo umore da lunedì, cioè da quando è rientrata in classe, io sto con le antenne ritte a captare i suoi sottili e passeggeri cali di umore per vedere se sono da attribuire a qualche stramberia di qualcuna delle sue prof. Ad esempio quella delle 71 espressioni, con sovraccarico studiato appositamente per lei, più l'intero capitolo di scienze sulla CELLULA! Seguirà verifica. Ad alunna diversamente abile.
E, sarà che è anche il mio mestiere, o che sono mamma di ragazzina con sostegno, ma sono più allucinata e critica delle altre mamme.
A me pare inaccettabile che venga assegnato per le vacanze un capitolo da studiare, senza primo averlo adeguatamente affrontato in classe, per poi dare una valutazione.
Cosa e come valuti? In cosa consiste il tuo lavoro di insegnante? Si dirà che non c'è tempo per fare tutto quello che si dovrebbe e simile repertorio. Siamo alle solite, quello che c'è da fare. Alle medie eh, non al liceo scientifico, quello che c'è da fare è accumulare conoscenze su conoscenze, per giunta mediamente inappropriate a quell'età. Ora, io non sono contraria alla cellula in sé (a parte che io l'avevo studiata al ginnasio con quel livello di approfondimento), ma credo che lo studio delle discipline sia strumentale all'apprendimento delle abilità e non rivolto all'acquisizione di nozioni.
Per cui, se io mi faccio il mazzo a studiare scienze fin dalle medie, poi saprò farmi il mazzo a studiare anche dopo. In teoria.
Nella pratica il risultato è quello di allontanare i ragazzi da una materia che è fatta di osservazione, sperimentazione, e anche divertimento e gioco a quell'età.
E' un po' come quando fai leggere ai ragazzi la vergine cuccia (o i Promessi Sposi, come si spiega con molto buonsenso qui) e pretendi che si innamorino della lettura e della letteratura. Giuro, Caracollega li ammorbava in terza media con Parini. Vite rovinate.
Comunque, attendo verifica su mitocondri e apparato di Golgi. Mi sono fatta un ripasso, ricordavo solo le amebe.
Resta il fatto che quelli che noi chiamiamo "alunni in difficoltà" o hanno il genitore che si fa carico di lui, o qualcun altro in sua vece, o si arrangiano.

Oggi sono tornata al cento per cento prof.
Pertanto, alla consueta mini-cerimonia di raduno e smistamento dei ragazzi nelle prime mi guardo in giro per scorgere tra i genitori gli eventuali rompiscatole con secondi/terzi figli.
Suor Terry, cerimoniera e cerimoniosa con il solito discorso istituzionale, sempre un po' lungo, procede all'appello. I nomi sono sempre più stravaganti e le mamme, ancora in versione estiva, sempre più tatuate.
Mi stupisco negli ultimi anni di quanto si sia ingigantita la portata di avvenimenti sì importanti, come il primo giorno di scuola media, ma che non avremmo certo catalogato qualche anno fa come degno di essere ripreso. Papà e mamme armati di cellulari si affollano attorno alla massa di ragazzini impauriti, più attenti alla qualità dell'inquadratura che all'emozione e all'ansia dei figli via via chiamati dalla preside.
Quando la chiama si è compiuta e Suor Terry mi affida la nuova nidiata, sono emozionata e dimentico la presentazione che mi è stata fatta ieri di questa classe, composta in buona parte da ragazzi problematici.
Li porto in classe e li osservo a uno a uno. Pare una classe di settimini, tanto sono piccoli.
I buoni propositi fatti con la Collega Gentile - dobbiamo essere stronze fin dal primo giorno, per non finire come con la Terza dannata - perdono senso. L'incontro coi piccini non offre occasioni di fare la parte dei cerberi e loro sembrano pendere dalle nostre labbra. Anche se, dopo non molto, qualche sbadiglio spunta qua e là.
Si sa il primo giorno, con la paura del salto nel vuoto e le timidezze da primini, è presto dimenticato e qualche faccetta furba qua e là mi dice che sono già in agguato.
Vedremo.


5 commenti:

  1. Bello, anche il tuo primo giorno, perdipiù doppio. Concordo, va da sé, sulla questione dello studio.
    Buon inizio!

    ps e OT: hai valutato la possibilità di togliere il captcha dai tuoi commenti: sono sempre più astrusi e rendono talvolta davvero arduo commentare.

    RispondiElimina
  2. mi piace la doppia prospettiva. e, da mamma-insegnante, farei una capatina dalla Preside di tua figlia per dire che no, così non si fa. mafalda ha DIRITTO ad un insegnamento differenziato.
    buon inizio.

    PS: concordo con povna, no ai captcha!

    RispondiElimina
  3. ops.. sapessi come si fa. Io odio i captcha e non sapevo di averli :-(
    Ora ci provo.

    La scuola di Mafalda, manco a dirlo, non ha un preside, c'è solo la Signora Chihuahua, sua vecchia maestra a fare da vicaria e un reggente a mezzo servizio. Così vanno le cose.

    RispondiElimina
  4. Direi che ci sei riuscita in pieno! :-)Grazie!

    RispondiElimina
  5. Era più semplice del previsto :-)
    Grazie a te!

    RispondiElimina