martedì 9 aprile 2013

Sole

C'è un filo grigio e triste che mi gira intorno, in questi tempi amari. Questa mattina è toccato spostare un evento festoso previsto a scuola domani, per onorare un papà scomparso. Ed è il secondo in un mese, nella stessa classe.
E altri papà nella nostra piccola comunità se ne sono andati, e figli adulti hanno pianto.
Due ragazzine, due compagne di scuola, si trovano da un momento all'altro orfane. E' una cosa che, specie in questi giorni, mi tocca molto.

Un ricordo lontano, di sere fredde, quando bastava un lieve ritardo nel rincasare di mio padre la sera per farmi temere. Mi affacciavo alla finestra e non rientravo finché non lo vedevo sbucare da dietro l'angolo del palazzo di fronte. Cosa mi mettesse tanta paura di perderlo, allora non lo sapevo. Mi ci sono voluti un bel po' di lettini e di quarti d'ora a guardare il soffitto dell'analista.
La vita adesso mi concede la fortuna di conservare un papà vecchio, da accudire e per cui provare tanta tenerezza, anche se so che non sarà per molto e mi si stringe il cuore pensare alle due piccole alunne, nonostante non le conosca. Diventeranno grandi, da sole affronteranno l'incredulità, il vuoto, il dolore, magari senza nemmeno sapere che nome dare a ciò che provano.
Ma io che sono cresciuta senza conoscerlo questo dolore, che ne so?
E chissà come erano questi papà? Se, come il mio, un po' lunatici e riservati, incapaci di imporre o vietare, ma capaci di essere d'esempio seppure sottovoce.
Diventare grandi, compiere il grande giro che ci porta a un certo punto a trasformarci da figli in genitori. Questo non succede a tutti, a me è capitato, alle due ragazzine no. Un privilegio poter attraversare questa fase in una vita, vecchi sentimenti che si riaffacciano con tinte del tutto nuove.




3 commenti:

  1. E' capitato anche a me a scuola, troppo spesso. E anche io ho fatto i tuoi pensieri.

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  2. mancavo da tanto, dalle tue pagine. E mi spiace, perché ci torvo sempre molto. E molto di specchio.

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