martedì 11 giugno 2013

L'alba di un nuovo esame

Scrutinati quelli che erano da scrutinare, sommersi e salvati.
Game over. Anche quest'anno. Più o meno.
Stamattina, ore 8, guardavo entrare lo sciame, a metà tra il festante e il preoccupato degli esaminandi al primo scritto, esiguo in questa piccola scuola dove mi trovo a fare il presidente di commissione. Un po' emozionata, come sempre quando è il primo giorno di qualcosa, un piccolo tuffo al cuore nel vedere i visi sconosciuti eppure familiari, non ho potuto fare a meno di pensare, ancora una volta, che la scuola è un mondo per il quale vale la pena, nonostante tutto, lavorare quotidianamente per salvare quello che è stato creato, ma anche per scrostare quello che c'è di invecchiato, per abbattere e costruire.
Forse stamattina (complice la collana, le scarpette e il vestitino che mi sono imposta per l'upgrade da versione prof 0.0 a versione commissario 1.0) ero in modalità ottimista, tanto che pure la normativa, che mi spaventava tanto prima di affrontare il compito, mi sembrava scritta in modo abbordabile e passabilmente chiaro e esaustivo. Quasi.
I ragazzi il primo giorno dell'esame, per la prima mezz'ora, sono tutti belli, composti, attenti: insomma come li vorresti sempre.
Poi passa la paura e tornano i cari animali da cortile che abbiamo amato per tre anni. Mi è piaciuto fare il giro delle classi per fare loro gli auguri di buon lavoro, godurioso poi apporre la sigla sui fogli. Piccole cose cui uno non ha mai aspirato e poi si ritrova ad aprrezzare. Si invecchia.
Ho temuto per anni di essere nominata e quest'anno che è capitato, per un po' mi sono allarmata poi mi sono detta che ce la potevo fare. Tanto gli insegnanti sono tutti uguali e in ogni scuola c'è quello che va col pilota automatico. Anzi, semmai il problema è frenare proprio quelli e alzare il ditino ogni tanto per dire "ehm, il presidente sono io e si fa così".
Che non è che sono tanto brava in questo.
Insomma un'occasione per fare un po' di scuola di "comando", che l'anno prossimo mi toccherà pure... causa pensionamento della cara vecchia Moby.



4 commenti:

  1. Ecco io giusto quest'anno per la prima volta ero nominabile, e l'ho scampata: mi ripetevo che se fosse successo sarebbe stato perché doveva essere così, che l'avrei presa come una prova per stiracchiare il mio senso di inadeguatezza e la mia scarsa attitudine al comando, appunto, ma speravo tanto che non succedesse! In bocca al lupo a te, ma è evidente che l'hai presa con lo spirito giusto!

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  2. Chissà,la paura di sbagliare, quella che attanaglia, l'ho un po' superata. Spero di non fare fesserie, cerco di stare attenta. Le scartoffie sono tante e maledettamente simili tra loro, ci si confonde. E i quesiti imprevisti a cui non sai rispondere ci sono.

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  3. chignon, rossetto rosso, un paio di occhiali da segretaria sexy e passa la paura!

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    1. Lo chignon mi è impossibile, coi miei capelli ispidi e scorciati di recente. Gli occhiali ce li ho, con montatura poco sexy però. Sul rossetto posso rimediare facilmente. Il vicepresidente mi ha fatto i complimenti per il profumo... eh?

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