lunedì 16 marzo 2015

La prima volta

Avere scritto l'ultimo post 15 mesi fa, essermi trovata varie volte a pensare malinconicamente che non avevo proprio nulla da scrivere, guardare indietro questi due anni e vedere una scia di eventi, sfuggiti alla tastiera, non riuscire ad acchiapparne uno degno di essere raccontato, chiedermi perché non ho sentito il bisogno di scrivere, perché non ho trovato il tempo per farlo. Ecco tutto questo mi lascia un senso di inadeguatezza, o forse un più profondo malessere che ha a che fare col tempo e col cambiamento.
Quindici mesi non proprio da nulla: Mafalda si è iscritta alla scuola superiore, io nel mio nuovo ruolo di vice Terry. In realtà sono stata fagocitata, mi sono lasciata più o meno rosicchiare il fegato e ho faticato a trovare qualcosa di buono. I Settimini ora in terza si sono rivelati una classe che diremo con un eufemismo "impegnativa", che il mio semiesonero da vice alla fine se lo sono mangiato a metà, tra colloqui coi genitori, aggiornamenti su bes, iperattività, mutismo selettivo, per non farsi mancare nulla. Il tutto con la brutta sensazione di lavorare male in classe, di essere scissa e non fare bene né l'una cosa né l'altra.
Ecco. Un po' di rancore verso i colleghi, la sensazione che non stessi facendomi del bene e che alla fine l'aver assolto il compito per spirito di servizio non fosse questa gran soddisfazione.
Col rumore di fondo di questa benedetta riforma, che non se ne può più di riforme che riformano mai nulla. Che poi tanto i vicepresidi non servono nemmeno a niente, secondo i Giovani Sapientoni, e il semiesonero non lo daranno più. Che poi vedremo, come al solito.
Pensavo che sarei tornata ad appuntare qualcosa, che scrivere forse è esagerato, quando fossi stata di nuovo capace di ridere o sorridere delle cose, di commuovermi o di arrabbiarmi per qualcosa.
Invece il sordo mugugno di questi quindici mesi mi impegna troppo, mi impedisce. E' stato il tempo di facebook e di twitter, qualche link, qualche battuta o gioco di parole, letture svogliate di poche righe.
Un pensiero grigio, con pochissime sfumature, che ho paura a nominare, poco tempo fa si è palesato. Non è che invecchio? Che non mi diverto più? Questo mi fa orrore.
E poi, eccola, la mia prima volta. Stamattina una mamma mi ha chiesto quanto mi manca alla pensione. Devo avere sbarrato gli occhi, cercando però di camuffare. Cosa? Come si permette? Cosa intendeva dire? Allora si vede anche da fuori! Devo avere la faccia un tantino sbattuta, e il suo indemoniato figliolo è uno di quelli che certamente ha contribuito di più.
Non è che adesso mi metto davvero a contare quanto mi manca? Che mi ritrovo a pensare "meno male che la Fornero c'è"?


4 commenti:

  1. I periodacci ci sono per tutti.
    Però tu, mi raccomando, vogliti bene.

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  2. Grazie, cara. Io da lontano vi seguo e siete sempre di più. E mi date voglia di esserci :-)

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  3. Guarda, non sai come ti capisco! Io non faccio la vice ma solo la funzione strumentale al POF e alla Valutazione (che nel mio Istituto sono graziosamente accorpati, e ti lascio solo immaginare la mole di lavoro), più naturalmente Autovalutazione, più bellissimo progetto di ricerca CLIL, più meravigliosa commissione sul curricolo verticale per competenze. Con una Preside folle i cui vice se la sono letteralmente data a gambe. Ah già, poi faccio anche l'insegnante, quello che veramente amo. E la mamma. E la moglie. E l'attrice (a tempo perso). Con la sensazione che ben descrivi, a volte, di non riuscire a fare bene niente. E i rancori di cui parli. E l'ottundimento. E la sensazione di inadeguatezza. Alternati all'entusiasmo e alla passione. E alla stanchezza cronica. Alla voglia di scrivere che non si concretizza mai. Perfino alla non voglia di scrivere. Alla non voglia di niente. È così. Scusa lo sfogo, era solo per dire: come capisco!

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  4. Ecco, è di oggi la notizia che facciamo troppe vacanze! Valutazione celo, autovalutazione celo, clil celo, commissione curricolo celo, POF manca! Montagna di cose da stirare? Attrice, brava!

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