lunedì 8 giugno 2009

Il mammo torna al lavoro

Primo giorno senza papà a casa per R. Il mammo è tornato al lavoro, finito il periodo di astensione. Per me, una mezza tragedia. Tornerò a casa dal lavoro e non troverò più i letti rifatti, l'ordine almeno apparente in casa, talvolta persino i vetri puliti! Magari non i panni stirati, non esageriamo...
Già oggi, alla mia prima uscita come mamma a scuola, sono riuscita a litigare con la ragazza nell'accompagnarla a casa, a intervenire dal balcone per prevenire una eventuale colluttazione con un bimbo vicino di casa, a dimenticare la merenda a casa.
Sta imparando a parlare l'idioma locale. E mi pare di sentire, a ogni inizio frase, una specie di "c'è" che potrebbe essere un "cioè", mutuato dai compagni di classe. Tipico modo degli italiani d'oggi di iniziare la frase. Anche se attualmente, fra i più grandi, il Cioè è un po' in disuso e non v'è adolescente che non attacchi discorso con un bel Tipo che..., sia che ti stia raccontando come è andata l'ultima puntata dei Cesaroni, sia che stia abbozzando una parafrasi.
Il problema delle doppie e dei superlativi, così come quello dei pronomi relativi, è in altomare. Però, dopo un "Mama, sei molto belissima", può anche capitare che azzecchi un congiuntivo: "Volio che tu mi lega un libro". Alle scene di grande giubilo, segue immediatamente il rinforzo, sotto forma di baci.

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