mercoledì 3 giugno 2009

Occasioni?

Quasi finite le relazioni, me ne manca solo una, rifletto sulla giornata di oggi. Ordinaria follia della scuola. Stamattina, da brava, mi presento in classe 5 ore prima del mio orario di entrata. Devo portare i miei geni all'incontro con l'altra classe nell'altro plesso per provare le letture per la giornata finale. Con il mio bravo progettino di quest'anno, portato avanti senza troppo entusiasmo né da me né di conseguenza e tantomeno dai ragazzi, non avrò certo la soddisfazione dello scorso anno. Ah, tra l'altro, 1000 euro ci siamo portati a casa con il video sul bullismo, roba che i ragazzi hanno chiesto perché non li hanno avuti loro i soldi, faceva 40 euro a testa. Era il progetto sulla convivenza civile, meno male...
Beh insomma, stamattina arrivo e loro si presentano senza materiale. Vabbè, mi incavolo come una bestia, poi ristampo i testi. Lungo la strada mi riempiono di amenità su Twilight, Guitar Hero, Angeli e demoni, l'Inter, Uomini e donne e poi non ricordo più. Perché, sebbene fossero rumori molesti, li ascoltavo sia per acculturarmi sia per vedere se sono capaci di arrivare un fondo almeno a un discorso.
Invece no, si sono accavallati, allegramente inconcludenti, interrompendosi a vicenda e iniziando sempre nuovi e più futili discorsi. Non uno che avesse in mente quello che stavamo andando a fare.
In mattinata mi sono toccati i soliti tour de force per completare gli inutili registri che anche quest'anno, come ogni anno, lascio riposare nel cassetto. Assenze di tutto l'anno, argomenti svolti eccetera.
Qualche ora di lezione delirante del penultimo giorno e poi convocazione da Suor Terry. Moby Dick me l'aveva anticipato: l'anno prossimo, evviva evviva, ci sarà una nuova prima a tempo prolungato, quindi con un organico maggiore. E l'anno prossimo mi offrono l'onore di rilanciare il tempo prolungato. Wow! Abbiamo pensato a lei perché è l'unica che ha la sensibilità e l'esperienza ...
Cioè me lo smollano, perché non lo vuole nessuno. Ora a parte la tristezza di questo fatto, cioè che alla fine non ci siano da sfogliare verze e quindi pensano a me; a parte che tempo prolungato ormai è un concetto privo di senso perché di compresenze non se ne parla; e a parte che alla fine avrò solo più lavoro... Ci penso un po' su, quest'anno è stato così duro e difficile, senza stimoli, con una terza tanto amata e così deludente; mi viene in mente che forse è l'occasione per ritornare a imparare qualcosa di nuovo, cerco in me quella spinta che alla fine mi portava sempre ad accettare di intraprendere strade più impervie. Faccio fatica a trovarla. Questa scuola è una continua disillusione, ma forse si può ricominciare a lavorare senza tener conto di tutto quanto di tossico arriva da dentro, da fuori e dall'alto. Suor Terry è brava a trovare parole giuste e buone, parla di risorse, offerta appetibile, rilancio della scuola, di occasioni. Ma ora la mia corazza ora è spessa. Bah, ci dormo su. Ma so che alla fine mi ci butterò.

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