lunedì 7 maggio 2012

Rifacciamo la media

Leggo qui "Per quanto riguarda la qualità delle scuole italiane si può forse affermare che è alta al primo livello dell’educazione, cioè nel trasferire l’informazione e nello stimolare la memorizzazione. La qualità è invece piuttosto bassa nel secondo livello e cioè nell’insegnare a padroneggiare la “cornice cognitiva” per gestire al meglio le azioni future. E a mio avviso le abilità didattiche sono sempre basse quando si prende in esame il terzo livello: sono pochi gli insegnanti italiani che riescono a ispirare lo spirito critico e a stimolare e supportare quelle “capacità di smontare e rimontare la cornice cognitiva” vecchia per rimpiazzarla con una nuova più realistica o più vantaggiosa." Io mi danno per educarli allo spirito critico sin da quando arrivano, teneri virgulti, in prima. Quindi cerco di staccarli dal libro di testo, utilizzando supporti diversi. Cerco di stimolare la discussione, il confronto, di instillare il dubbio, di mostrare le cose da visuali un po' sghembe, di farli giocare con le discipline, di togliere l'ansia del voto (che pure sono costretta a dare), a fare attività di laboratorio, a lavorare sulle competenze, sulla cittadinanza. Si sente sempre in giro che la scuola italiana è ottima fino alle elementari, poi arriviamo noi delle medie e li ficchiamo nel buco nero. Il crollo nelle prove dell'Ocse arriva per colpa nostra, bestie delle medie. Sarà. A me arrivano, negli ultimi anni, ragazzi che a 11 anni mediamente ne hanno già le tasche piene della scuola, hanno già le loro cattive abitudini, ragionano sulle medie dei voti, sono poco disposti alla fantasia dell'imparare, hanno nel libro di testo una calamita che li distoglie da qualsiasi mio tentativo di rendere lo studio un po' più personale e attivo. Utilizzano svogliatamente la tecnologia, o meglio se ne stancano subito, se il pc è lo strumento non più del gioco ma del lavoro a scuola. Sono già infarciti di nozioni e sembrano felici sono se gli dai l'opportunità di collezionarne altre, se invece chiedi loro di ragionare o discutere si ammosciano. la vita è altrove, tutto ciò che si fa a scuola non li riguarda. La riflessione è aperta e continua.La pratica però è sempre difficile, i tempi, la rigidità della scuola, i mille ostacoli, i pochi soldi non lasciano molto spazio ai sogni.

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