martedì 19 giugno 2012

E la chiamano estate


Iniziati i compiti. Mezzo quintale di espressioni, letture, decine di tavole di tecnologia, inglese e francese e altro.
Ho già avuto occasione di dire come essere genitrice mi aiuti a capire le falle del mio lavoro. Io credo di essere un'insegnante molto moderata nel dare i compiti, specie quelli per le vacanze, ma mi rendo conto adesso, una volta di più, di come si possano rovinare le giornate dei fanciulli che si godono le meritate vacanze. E dei poveri genitori.
Nella fattispecie, Mafalda non è esattamente un fulmine in matematica e quando le espressioni non vengono al primo colpo, il pomeriggio si mette davvero male.
Meno male che all'oratorio si sfoga con interminabili partite a calcetto, passatempo nel quale è quasi imbattibile.
E la sera non si perde una partita degli europei. Per molto tempo, dopo essere arrivata, si fermava a ogni più piccola sembianza di gioco, bastava ci fosse un pallone o comunque qualcosa che rotolasse (anche il gioco delle bocce la rapisce). Per lei non c'era differenza tra due ragazzini che giocano sul campetto e una partita di serie A.
Ora sperimentiamo lo scambio: stasera Inghilterra-Ucraina, che avrebbe dovuto saltare in seguito a una litigata col papà sulla vexata quaestio "come ci si comporta coi prof di sostegno" (ancora!), domani tre espressioni.



8 commenti:

  1. Eh !

    "Vaste programme", disse De Gaulle.
    Frase più adatta no trovo.

    Anonimo SQ

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  2. "Petits pas". Non so se lo ha detto qualcuno, ma è quello che mi sforzo di pensare :-)

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  3. Più che altro, è una storia tanto vecchia e tanto vissuta che ho delle crisi di stanchezza.
    Solo una battuta: ma come facevamo noi, con 3,5 mesi di vacanza, senza far quasi nulla , a diplomarci etc ?

    Anonimo SQ

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  4. Davvero. Io non ho memoria dei compiti delle vacanze, sì forse qualche sparuto libretto, ma nulla più. Ricordo solo la terribile estate di quarta ginnasio, rimandata a settembre col 4 in matematica. Da sola, a rifare tutta l'algebra dell'anno. Oggi sarebbe inconcepibile. Hanno aperto le scuole di ripetizioni!

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    1. Deve disegnare robe strane, che a lei piacciono però richiedono molto tempo. Per ora preferisce fare a gavettoni nel parco.

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  6. Ti avevo scritto un commento sui compiti, e anche per invitare Mafalda al bar Sport calciofilo. Ma blogger se lo è mangiato, sigh. In sintesi, concordo su tutto. E molta solidarietà a Mafalda per il suo amore per il pallone!

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    1. Ogni sera una partita, il problema è che lei si arrabbia se i giocatori non fanno quello che lei pensa sia giusto fare. Per cui è tutto un fiorire di fai così fai cosà indirizzati agli attaccanti della squadra per cui tifa. Stasera è il Portogallo...

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