martedì 5 giugno 2012

Il Profumo dei soldi



A me sto Profumo piace, come mi piace il suo sottosegretario Rossi Doria. Premetto che mi viene l'orticaria ogni volta che, alle porte di ogni estate, si scaldano i motori dei pennaioli di tutte le testate del regno. Perciò sono sempre diffidente.
Sarebbe divertente mettere in fila tutti i titoli comparsi negli ultimi tre o quattro anni (soprattutto a partire dall'infausta epoca di Mariastella) e vedere cosa di tutto ciò che è stato annunciato e sparato anche in prima pagina si è effettivamente realizzato. Dalle tre I della Moratti in poi è stato tutto un florilegio di vieti e vuoti titoli: dal classico "caos nelle scuole", al frequente "più soldi ai docenti più bravi", dal "premieremo i migliori" al "ancora tagli alla scuola" eccetera.
L'altro giorno Profumo ha lanciato l'ideona dello studente dell'anno, che a repubblica dicono sia rivoluzionaria. Ogni università, ogni istituto superiore avrà il suo. Saranno istituite olimpiadi in sette materie. Il migliore di ogni istituto avrà diritto a sconti e iscrizione gratuita alla master class per i primi tre piazzati nelle varie olimpiadi. A quando il lancio del cappello, la pergamena, l'album delle foto e armadietti nei corridoi (ecco, quelli sì, magari!), come nei film americani? Il mondo è anglofilo, dice lui...
Il tutto per premiare il merito, perché naturalmente l'Europa ce lo chiede. Bisogna, come dicevano già tutti i ministri del precedente governo, promuovere le eccellenze italiane all'estero, gli studenti un po' come la mozzarella e il prosciutto, insomma.
Ora, siccome gli sono saltati in tanti alla giugulare (a parte la Gelmini e i suoi amici, che gli hanno detto bravo, che lo avevano sempre detto anche loro che bisogna premiare i migliori), il ministro ha fatto un po' marcia indietro e ha precisato che i soldi che vanno al "merito" non sostituiscono gli stanziamenti per la dispersione scolastica, che è un problema nazionale eccetera eccetera
Dice il ministro "Non proporrò certo provvedimenti sul premio alternativi allo sforzo, che invece deve essere sempre più intenso, per fare della scuola un mondo dove nessuno è lasciato indietro, a cominciare dai più deboli e svantaggiati".
Io faccio parte del parco buoi della scuola, quelli che, onesti lavoratori, ci mettono il loro per tirare avanti la baracca e che ne hanno le palle piene ogni volta che fanno e disfano sulla loro testa, che poi non cambia mai davvero niente. 
E, a parte che quando si parla di quello che chiamano spending review, sento dire che sulla scuola di tagli se ne possono fare ancora, eccome, mi chiedo: adesso tutti sti soldi (un miliardo) per la scuola da dove escono?
Poi, io insegno alle medie, quindi di eccellenze mi occupo poco. Però, mi pare, il problema non è questo. Lo stesso ministro dava un dato: il 40% dei vincitori di concorso per ricercatori in Francia è composto da italiani. Dunque, il problema non sono quelli bravi. O meglio, il problema è tenerseli quelli bravi, ma questo non dipende dalla scuola.
Il problema vero, secondo me, è lo studente medio, l'italiano medio, la maggioranza. Quello che poi in Italia vive, consuma, vota. Gli studenti che nella media sono appunto mediocri, non hanno voglia, spesso parlano male, leggono poco, guardano tv spazzatura, sono maleducati. Perché la scuola non riesce davvero a incidere sulla massa? Lui dice che la sua intenzione è quella di migliorare il paese, ma il paese è fatto dalle persone medie, non solo dai masterizzati e dottorati che poi vanno all'estero a lavorare.
Chi mi aiuta a rimettere in pista il Bullo o il Grezzo o a ritoccare un po' il cervellino alle Erinni? Chi mi aiuta a tener aperta la scuola il più possibile, per fare in modo che loro non passino il pomeriggio davanti alla tv e diventino amicidimaria. Chi mi aiuta a far diventare la scuola un luogo di aggregazione vero, dove sia bello andare? Risorse ci vogliono, insegnanti motivati e preparati, tutti (o quasi) un po' meglio pagati, anche senza per forza trovare i super, da premiare con soldi in più. Senza troppi effetti speciali. 
Io vorrei un ministro che dica queste semplici cose.
Però, se devo scegliere tra Profumo e tale Pierfelice Zazzera, non ho dubbi. Il tizio osserva senza un filo di demagogia: "Il ministro scenda dalla cattedra e la smetta di dare pagelle a scuole e a studenti". ... "risani il taglio dei fondi voluto dalla Gelmini e risolva al più presto il problema del precariato, altrimenti la sua funzione è inutile e farebbe bene a prendere la valigia e lasciare l'incarico".
Dire a un ministro di andarsene pare sia diventato lo sport nazionale.
Sarò anche ingenua, ma le parole di Profumo mi suonano molto meglio. "La scuola italiana ha attraversato negli ultimi anni un periodo di grande difficoltà, fatto di tagli e di marginalizzazione rispetto all'agenda politica del paese. Di questa messa all'angolo la scuola ha sofferto molto, e in primis i suoi lavoratori, che si sono sentiti feriti e colpiti". Ecco, un bel passo avanti rispetto a Brunetta e Mariastella.
Nemmeno di politici come Zazzera io sento il bisogno, né di giornalisti che banalizzano sulle questioni della scuola. 

4 commenti:

  1. Chapeau, cara. Il problema, come diceva il mio Calvin, il nocchiero dell'Onda, è che le due cose sono parallele, legate tra loro all'infinito ma in realtà slegate.
    "Ma si rende conto che alle superiori per avere la media del 7 non si fa nemmeno un po' di fatica o quasi e per avere quella del 9, cioè 2 o 3 punti di credito massimo, si deve faticare come ciuchi? La verità è che l'Italia tutta, prof., la scuola per prima, ha paura del vero merito. Quindi ben venga quello che ha detto il ministro, che ci sprona eccome, a studiare, perché avere un po' di tasse pagate il primo anno per me fa la differenza tra continuare e non continuare. E poi, insieme, si pensa alla fascia media, con provvedimenti di natura sociale".
    Forse che i nostri alunni sono più equilibrati, e meno demagogici e lamentosi di noi?!

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  2. trovi d'accordo su più punti anche me. ti dico che qualcosa del genere accade già: io tra i Latintristi ho dei premiati che si sono guadagnati una parte di tasse scolastiche, targhette e cerimonie nelle ville estensi della provincia. E questo va bene: ma i colleghi sponsor si concentrano su questo (forse per prendersene il "merito") e a me resta quella fascia media, schiacciata, su cui ho poche armi per incidere. un saluton!

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  3. @povna ma tu gli alunni così intelligenti te li fabbrichi o ti arrivano già così? :-) Bravo Calvin! Quante volte mi capita di dire ai ragazzi di terza, sapendo di mentire "Vedrete l'anno prossimo, alle superiori non potrete fare come avete fatto quest'anno. Dovrete STUDIARE!". Poi, quando li rivedo pochi mesi dopo, mi dicono che vanno bene e hanno la media del sette... La credibilità è un bene prezioso.
    @minnelisapolis io non sono contraria ai premi, troppo spesso gli studenti migliori sono mortificati e le tasse pagate per un anno sono una bella differenza. Ma la Palude va stimolata, affascinata e questa è l'impresa più difficile e costosa, in termini di idee e risorse. La fascia media, comunque, poi se la cava in qualche modo e qualche annetto dopo li vedi col suv...

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  4. Calvin è Calvin, non a caso, un nocchiero.

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