sabato 18 maggio 2013

C'è una fantasma tra di noi?

Mi racconta la mia amica Viola.
Forse si sono fatti influenzare dal brano di Erri De Luca, forse no; il risultato è che D., come la bambina affacciata alla finestra, per qualcuno non esiste.  
14 maggio 2013. Fase 1 
 Emozione e ansia in classe: oggi c’è l’Invalsi. Tutti i ragazzi ricordano diligentemente le raccomandazioni fatte nei giorni precedenti (e tanto diligentemente le dimenticheranno durante la prova).
Tra loro c’è D. La sua prova non è divisa in fascicoli come quella dei compagni, no la sua è rilegata con una bella copertina blu elettrico ed è più voluminosa di quella dei compagni! Già perchè la prova di D. è tradotta in braille.
D. è un bambino non vedente. Handicap sensoriale, mi hanno insegnato al Corso di specializzazione: cieco o sordo, dicevano tempo fa.
D. comunque inizia la prova. Da Roma, per tempo hanno inviato le copie tradotte, hanno investito tempo e denaro, quindi D. esiste!

14 maggio 2013. Fase 2 
Agitazione al computer: bisogna inserire i dati dell’Invalsi. Quest’anno sono stati bravi; cinque diversi fascicoli per non permettere ai ragazzi di copiare, confusione in più per chi corregge e riporta il tutto su file.
Tutto procede più o meno per il meglio. Apriamo solerti le maschere di correzione e inseriamo tutto ciò che ci viene richiesto, compresi i voti del primo quadrimestre, e si comincia.
Studente 1 fatto! studente 2,3,4,5...fatti.
Arriviamo a D. Siamo emozionate, ha fatto davvero un buon lavoro. Dunque inseriamo i dati.
Il codice corrisponde.
La prova è svolta.
C’è solo una piccola incombenza in più. Bisogna indicare se sono presenti disabilità. Certo D. è disabile, lo scriviamo e poi, via con i risultati.
Dunque la prova è la 1, il suo codice personale xxxyy. Attendiamo che, come per tutti gli altri, si possa procedere con la solita sequenza : A1 sul terrazzino, A2 i bambini più grandi (sono le prime risposte di D.). Orgoglio e commozione tra di noi. È proprio bravo! Dai non perdiamo tempo. La collega mi invita a dettare le risposte.
Ma, un momento. Il computer non le accetta. Laconico, ci dice “passa allo studente successivo”.
B. la collega di matematica teme di aver sbagliato qualcosa. Rifacciamo la procedura. "Passare allo studente successivo", insiste convinto il computer.
E D. ? Semplicemente non esiste per Loro.

Epilogo 
“La voce era che ci abitava un fantasma” scrive Erri De Luca nel brano da analizzare. Vuoi vedere che si è spostato nella nostra scuola?
Ma D. e tutti i bambini come lui non sono fantasmi, sono in carne ed ossa, ma soprattutto molto in gamba! 

Anche io ho barato su una disabilità, perché altrimenti non avremmo potuto inserire i dati della correzione. A che scopo farci decidere se far svolgere o meno la prova ai disabili se poi non ne tengono conto in alcun caso? 
 Archiviata la prova Invalsi, restano i dubbi. E una certezza: i Settimini abbasseranno la media della scuola.
Ma non m'è nè importa... visto che nella prova Invalsi si sono inventati degli errori che di solito non contemplano.

3 commenti:

  1. deficienti... assimilare la cecità alla disabilità cognitiva... deficienti...

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  2. leggo solo ora. e sono molto, ma molto disgustata.

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